[NOTA TECNICA: l’articolo riprende direttamente dall’interruzione del precedente “Indonesia – Parte 1”, pertanto non ripeterò l’introduzione ma se vorrete leggere anche quello mi farà piacere! … buona lettura!]

Bali – L’isola degli Dei

5°, 6°, 7°, 8° GIORNO

Ubud, un viaggio tra le tradizioni Balinesi… risaie, templi, cascate e…scimmie!!

Dopo un’ora di Ferry Boat arriviamo a Bali, dove ci aspetta il nostro Driver, Oka. Questa giornata purtroppo è persa negli spostamenti: dal porto a Ubud ci mettiamo circa 5 ore, a causa del traffico che intasa le strade dell’isola. Spendiamo in tutto 300k Rupie e arriviamo stravolte ma felici: cena, doccia, e nanna!
{Homestay: Sen-San House, centralissima, circa 5€ a notte!}

Il primo vero giorno a Ubud ce lo siamo preso in totale tranquillità, giusto il tempo di fare un po’ di cose da donne, come un giro per i meravigliosi negozi e il tipico mercato tradizionale, una immancabile ceretta prima di arrivare al mare e via, pronte a farci affascinare dal grazioso paese. Ovviamente ci siamo dedicate anche a qualche attrazione turistica, come all’immancabile “foresta delle scimmie” {ingresso 50k Rupie} subito dietro alla nostra homestay! Vedrete una foresta nel centro della città, il regno dei nostri antenati! Vi sembrerà di esser stati catapultati dentro al cartone disney “il libro della giungla” al cospetto di Re Luigi, giuro! In questo luogo le scimmie scorrazzano felici, ben trattate, libere, e iper-nutrite! Si tratta di 5 specie diverse all’interno della foresta, ognuna con le sue particolarità e discendenze (invisibili a noi comuni mortali). Acquistando un caschetto di banane potrete anche divertirvi a farvi salire in testa i nostri simpatici antenati! Ciò che ha impressionato me sono le mani, davvero identiche alle nostre.

[vi allego il link per il video del viaggio, dove potete trovare anche quelli nella foresta delle scimmie!]

Impressionante! Una Cami in braccio alla Cami!

Finita la nostra “gita” nel regno animale ci siamo dirette alla volta di una splendida cascata. Contrattando col taxista siamo riuscite a farci portare a 12km per 100k Rupie, e pensare che partivano da 300k!

Per una sera, infine, facciamo le “ricche” concedendoci per una volta addirittura un super ristorante, con il lusso di spendere, pensate, 5€ per un pasto (per tutta la vacanza abbiamo fatto pasti completi a 3€, davvero incredibile!). Dopo cena, anche stavolta, dritte a dormire, ci terremo per la movida delle Gili, per adesso facciamo le serie, pronte l’indomani, all’alba, per l’incontro con Oka, il nostro driver!

{Si tratta di un ragazzo davvero gentile, lo trovate su Facebook come Oka Nyomen Yudhistira.}

Questa volta insieme a noi ha portato suo fratello, siccome è appena tornato a vivere a Bali da Dubai e gli sta insegnando (credo) il mestiere! Sono davvero cordiali e in macchina ci scambiamo “cultura musicale” tra melodie balinesi e italiane… io faccio ascoltare addirittura il rap di mio fratello Matsby e loro, pur non capendo le parole, apprezzano davvero la nostra musica! È bello incontrare, anche dall’altra parte del mondo, persone così aperte al dialogo e ad arricchire la propria mente! In ogni caso, loro non parlano italiano, solo inglese, perciò ve li consiglio se almeno spiccicate una parola in questa lingua, altrimenti potete affidarvi a Pande Wirta o Danu Guida, guide locali che trovate su Facebook e che parlano italiano, ho letto molte recensioni positive su di loro. In alternativa rivolgetevi a Domenico, un fantastico ragazzo italiano di cui parlerò in seguito, vive a Canggu ma può organizzarvi tour specifici in tutta Bali!

Ma torniamo al nostro primo giorno di tour guidato: la mattina Oka ci porta a visitare un tipico campo di risaie! I terrazzamenti in cui vengono suddivisi questi splendidi campi sono davvero particolari; io vi consiglio scarpe chiuse da ginnastica/trekking, ricordatevi anche l’anti-zanzare, siamo nel fango e acqua stagnante, ma, anche questo posto, merita per davvero!

Finito il percorso torniamo in macchina, direzione Templio di Tirta Empul. È uno di quelli che mi ha affascinato di più per la pratica che si svolge all’interno; vi è, infatti, una vasca dove, immergendosi, ci si purifica agli occhi di Shiva. Volendo potete immergervi anche voi, particolarità -l’apertura del bagno ai turisti- che io non condivido molto, ma ognuno è libero di fare come crede! …se vi sconfinfera, dunque… costume e via, purificatevi!

Una volta terminato il giro si esce come al solito passando in mezzo ai loro intricatissimi mercatini tradizionali, qui mi è successo qualcosa di assurdo: dovete sapere che i vari baracchini hanno sempre cose molto simili, ma qui e solo qui ho trovato una maglia con disegno identico a una maglia che aveva comprato mia nonna a Bali oltre trent’anni fa [ho parlato di lei nell’articolo precedente] … un tuffo al cuore incredibile! Bali è anche questo per me, magia e legami, chi ci è stato penso che sappia di cosa parlo…

Ma tornando a noi… dopo aver speso qualche Rupia al mercatino Oka e suo fratello ci portano a mangiare in uno splendido ristorante vista risaie; i driver conoscono sempre posti speciali e suggestivi, affidatevi a loro serenamente, non ve ne pentirete!

PARTICOLARITA’: qui per la prima volta incontriamo una specie di “ermellino” che in Indonesia viene allevato e nutrito con chicchi di caffè perché… pare che con la sua cacca venga fatto un caffè pregiatissimo e costosissimo! Non sto scherzando, proprio con la sua cacca! Io non me la sono sentita di assaggiarlo, ma magari a voi piacerà, nel caso fatemi sapere cosa mi sono persa…

Dopo il pranzetto ristoratore ci dirigiamo al secondo e ultimo templio della giornata, il templio Gunung Kawi, caratterizzato da imponenti strutture scavate nella roccia… la scalinata per raggiungerlo (all’andata in discesa, sì, ma ricordatevi che, aimè, si torna indietro) ci fa sudare parecchio sotto il sole del primo pomeriggio, ma veniamo ampiamente ripagate, sentendoci catapultate, nuovamente, nella giungla di Mowgli, Baloo e Baghera!

Care donne, nei templi induisti è in uso una bizzarra credenza, mi raccomando di non entrare mai e poi mai in un templio con il vostro “periodo”! … cosa succede!? Non si sa di preciso, si tratta della “maledizione di Shiva”, io ce l’ho sulla capoccia, e oggi, per esempio, in Italia, mi è entrata una cimice nei pantaloni! Non rischiate!…

Siccome abbiamo finito in anticipo rispetto al programma, i nostri drivers hanno deciso di portarci a vedere il tramonto sul mare, un assaggio del posto in cui saremmo andate dopo qualche giorno: Canggu. Colori da mozzare il fiato.

Prendiamo un aperitivo con i nostri due nuovi amici indonesiani all’ Old Man’s, un locale sulla spiaggia molto in voga per l’Happy Hour, con la regola (dalle 17 alle 18) del paghi 1 – prendi 2! Spendiamo un po’ di tempo a scambiarci storie, racconti, tradizioni… Oka è davvero una persona piacevole e conoscere persone così lontane da noi eppure così carine nei modi è davvero eccezionale. Verso sera torniamo a casa, a Ubud, nell’interno di Bali. Nanna presto, come sempre, pronte per la levataccia del giorno dopo!

Al mattino Oka ci porta ad un view point dal quale si scorge, in lontananza, il vulcano Agung che sbuffa: interessante sapere che secondo la popolazione balinese si tratta degli Dei che comunicano con l’Uomo, secondo loro il vulcano erutterà –se erutterà- solo per volere delle divinità.

Subito dopo il nostro driver ci propone un “cambio di programma”: invece di andare alle cascate stabilite dal pacchetto, decide di portarci a delle cascate un po’ diverse, si tratta di cascate “parco-avventura naturale”! siccome non ricordo il nome, vi ricopio quanto scritto sul biglietto di ingresso: “Desa Pakraman Sambangan Darwis Tunjung Mekar”, non so se si tratti del nome o di un semplice modo di dire indonesiano, ma confido che riuscirete a trovarle! L’ingresso mi sembra che costi sulle 150k Rupie per il livello base: scivoli nella roccia, tuffi da 5/10/15 metri e trekking fino a view point, volendo nel pacchetto successivo ci sono anche delle risaie, ma noi le avevamo già visitate il giorno prima, pertanto ci concediamo semplicemente un po’ di relax!

Se sceglierete il nostro stesso pacchetto farete dapprima un breve trekking nella natura (vanno benissimo anche le ciabatte qui) fino a un view point su una cascata meravigliosa, poi, subito dopo, verrete portati a fare lo scivolo tra le rocce! Divertentissimo, potete vedere il mio video allo stesso link Youtube di prima!

Subito dopo potete decidere se e da quale altezza tuffarvi! Io ho un passato (presente?) da tuffatrice master, quindi non vedevo davvero l’ora, devo confessarvi però che l’acqua qui ha una densità davvero maggiore rispetto all’acqua della piscina (o del mare, non ne parliamo!) pertanto fate attenzione, l’impatto con l’acqua si sente! Sempre allo stesso Link il video del mio tuffo da 10 metri, che esperienza!

Sarò sincera comunque nel dirvi che di buttarmi da 15 metri non me la sono proprio sentita, ma alcuni pazzi, come il fratello di Oka, lo fanno eccome… insomma… auguri! Io vi allego soltanto una foto da “sotto” alla cascata di 15 metri! Se come me non ve la siete sentita, godetevi un buon bagno rinfrescante in questo stupendo paradiso naturale…

Distrutte dalla mattinata di iperattività acquatica, veniamo portate a mangiare, sempre in uno splendido ristorantino con vista mozzafiato sulla natura, scelto dai nostri fantastici drivers. Nel pomeriggio, con calma, ci dirigiamo a quello che è forse il templio più famoso di tutta bali: Pura Ulun Danu Beratan.

L’ingresso costa soltanto 50k Rupie e potete lasciarvi affascinare da questo spettacolare luogo sacro che si erge direttamente dall’acqua del lago!

Traduco testualmente dal biglietto di ingresso: “…storicamente questo tempio fu costruito da I GUSTI AGUNG PUTU anno Saka 1556 (ovvero 1634 d.C.). È un luogo sacro utilizzato dagli induisti di Bali, e in Indonesia in generale, per onorare e adorare il Dio Onnipotente, nella sua manifestazione dei TRI MURTI: Brahma, Vishnu e Shiva (aggiungo io: ci spiega Oka che è l’equivalente, più o meno, della nostra Trinità). Si prega qui per invocare la fertilità, la prosperità, il buon comportamento umano, e l’eco-sostenibilità della natura.

Finiamo il nostro giro abbastanza presto, salutiamo Oka e fratello accordandoci per il giorno dopo e ci concediamo uno splendido tardo pomeriggio al mercato tradizionale a Ubud, vicino alla nostra homestay… non perdetevelo, lasciatevi incantare dagli incredibili odori, dai colori dei tessuti e… ricordatevi di contrattare!

Ultimo giorno a Ubud: ci vediamo con Oka e fratello un po’ più tardi, oggi possiamo prendercela comoda (crediamo…)!! E invece… un ponte crollato ci impedisce di fare la prima tappa alla Bali Swing, l’altalena panoramica sul vuoto! Incassando il colpo e accettando la sconfitta, già con le nostre valigie/zaino in macchina, ci dirigiamo mogie mogie alla prossima attrazione: il templio Taman Ayun Temple Mengwi. A me non ha entusiasmato tantissimo, ma era di strada! L’ingresso costra 20k Rupie (1€ e qualcosa), come al solito, traduco dal biglietto: “…il templio fu costruito nel 1634 d.C., nel regno del primo Re di Mengwi, Ida Cokorda Sakti Blambangan. Questo templio è il luogo in cui si venerano gli antenati regali e si invoca la prosperità per il regno del Mengwi e dei suoi abitanti.”

Subito dopo ci dirigiamo a sud, meta: i templi sul mare e, infine, permanenza a Canggu!

Il primo templio “sud” sulla nostra tabella di marcia è quello dove io, personalmente, ho lasciato il cuore. Si tratta del templio Dtw Tanah Lot. Si erge su una roccia in mezzo al mare, l’ingresso è purtroppo vietato ai turisti ma si presenta come un luogo davvero magico e surreale. L’ingresso costa 60k Rupie, e, dando una piccola offerta (bastano anche solo 5k Rupie) potrete vedere nella grotta il serpente sacro! A disdetta delle presentazioni, si tratta di una semplicissima viperetta di mare in un buco, però dai, son tradizioni, e 0,35 centesimi possiamo anche investirli in questa visione! Vi allego la foto di questo posto pazzesco:

Potete anche scegliere di assistere ad una danza tipica al tramonto, noi, però, abbiamo deciso di farlo a Uluwatu. Quindi, pappa (tardi, sono già le 15.00!) e via alla volta del prossimo templio!

Arrivati ad Uluwatu paghiamo il biglietto (30k Rupie + 100k per la danza) ed entriamo immediatamente al templio, facciamo un giro panoramico e poi ci sediamo, in attesa dei ballerini… intanto che aspettiamo, vi traduco il biglietto di ingresso: “…si stima che il templio Uluwatu sia stato costruito da Mpu Kuturan durante il regno di re Sri Haji Marakata, fu una delle guide spirituali del regno. Fu costruito come glorificazione del predecessore ed è un luogo di preghiera e idolatrazione. Vi si tiene una importante cerimonia annuale e…” procede con nomi impronunciabili di Re. La cosa importante è che qui potete assistere ad una delle più belle danze balinesi, così io vi condivido la foto e vi riporto la storia della danza, mentre in testa mi canticchio la canzone “voglio vederti danzare” … come le balinesi nei giorni di festa…

Come dicevo, sedute sugli spalti dell’arena e in attesa dei ballerini, leggiamo il foglio con la spiegazione della danza, ve la taglio un pochino traducendo, perché è davvero molto lunga e complessa.

Il foglio di presentazione incomincia dicendo che la danza di Kecak Ramayana e Danza del Fuoco è una delle danze che racchiude meglio tutte le peculiarità delle danze tipiche balinesi. Qualunque turista in visita a Bali, continua, dovrebbe almeno una volta assistere ad una danza balinese, e, se è solo una, dovrebbe senza dubbio essere questa. Non vi sto a scrivere i vari nomi dei personaggi, a parte quelli dei protagonisti. Lo spettacolo si suddivide in 5 atti e narra, con canti e balli, la storia di Sita e Rama, moglie e marito, i quali un giorno, camminando nella foresta, avvistano un enorme cervo e si separano dopo la richiesta di lei al marito di catturare l’animale in dimostrazione del suo amore. Da qui si aprono gli altri atti, in cui la povera Sita, rimasta sola, ne vede di ogni tipo, tra la tempesta, il Re cattivo che la rapisce, uno strano Dio, le scimmie mandate in suo aiuto dal marito, una bianca e una rossa… è proprio sfortunata! Le sventure e la paura della donna continuano fino a che Rama non le manda, tramite la scimmia, un anello in segno del suo amore! Nell’ultimo atto i due innamorati si ricongiungono e Rama uccide il Re cattivo, salvando la sua amata moglie. Ecco, diciamo che questo riassunto, probabilmente confusionario, rende poco la splendida atmosfera creata dalle voci del coro, i rumori dei pendagli, le danze in mezzo al fuoco e gli strani movimenti che fanno i ballerini con mani e piedi, il tutto abbellito dai colori del tramonto e dal calare della sera. Al link di prima potere vedere il video di un piccolo pezzo per me suggestivo, mentre qui, di seguito, la mia foto con Sita e le sue splendide vesti dorate.

Una volta finito lo spettacolo Oka ci ha gentilmente accompagnato alla nostra Homestay di Canggu. Come sempre pappa e nanna presto, l’indomani ci aspetta il surf e una splendida giornata con Domenico e Cognac!

9° GIORNO: il surf, il mare…Canggu!

La spiaggia di Canggu è meravigliosa per innumerevoli motivi: spot per diversi livelli di surf, movida, relax, c’è davvero tutto! Iniziamo a muoverci presto con la prima lezione di Federica, che non aveva mai toccato una tavola ed è stata veramente bravissima, il mio turno è stato invece nel pomeriggio, in uno spot per surfisti intermedi, e mi sono divertita davvero molto! Gli indonesiani sono un po’ particolari, per farti correggere devi insistere, ma una volta spronati ti spiegano davvero bene! Esempio: a un certo punto prendevo solo onde destre, le mie preferite, così il mio istruttore mi prende per la tavola e mi fa “ora basta, da adesso in poi solo sinistre!” e mi è servito, perché da sola non lo avrei mai fatto! Questo, unito ad altre correzioni tecniche che non vi sto a elencare, ha reso la lezione davvero piacevole e istruttiva…

Per l’organizzazione di questa splendida giornata devo ringraziare solo una persona: Domenico! Ma parliamo di lui: Domenico Mingione si è trasferito a Canggu, a Bali, da due annetti, in una splendida casa con tanto di giardino e amaca. Io l’ho sentito per due mesi dall’Italia (…e chissà quante volte mi ci ha voluto mandare!) mi ha dato veramente grande supporto e aiuto. Può organizzarvi giornate di surf a ottimi prezzi, tour in tutta Bali (cosa che ho capito troppo tardi, accipicchia!) e soprattutto spostamenti con pacchetto di driver + biglietto per le isole limitrofe! {pensate che da Canggu alle Gili, per spostamento + biglietto del ferry, noi abbiamo speso solo 450k Rupie grazie a lui!}. Ma soprattutto Domenico è simpatico, il classico “amico all’estero” e, quando possibile, ci tiene davvero a instaurare un rapporto di amicizia profonda con chi incontra in vacanza a Bali. E non è finita qui, mettiamo anche che io non vi abbia ancora convinto, sapete cosa? Non potete perdervi il grande amore della vita di Domenico, il suo inseparabile migliore amico, Cognac! Un simpaticissimo cagnolino che vi farà impazzire di amore e tenerezza anche solo per poche ore. Ecco come apparivamo quel giorno:

Se andrete a trovarlo o organizzerete un tour con lui e sfrutterete i suoi consigli, fategli pure il mio nome, gli farà piacere! Vi lascio il suo numero: +62 857 15185670.

Ma tornando a noi, dopo una splendida giornata di mare, qualche birra al tramonto e una allegra cenetta con Domenico e il suo amico Carlo siamo andate a dormire, pronte per la levataccia che il giorno dopo ci avrebbe portato al Paradiso Terrestre: le Gili! Vi assicuro che qui la smetteremo di andare a dormire con le galline e di svegliarci all’alba, siamo pronte all’ultima parte di vacanza e, posso anticiparvi, se ne vedranno delle belle!

N.B.: se avete qualche giorno in più concedetevi Nusa Penida, un paradiso a un’ora da Bali. Splendide spiagge e famosa per le sue immersioni. Ne parlano tutti d’incanto!

[sospendo qui il secondo articolo, sperando che vi sia piaciuto il mio soggiorno a Bali, vi aspetto domani alla stessa ora per l’ultima parte del viaggio… le Gili e Lombok! Vi aspetto, Cami…]